Piero Guccione

L’incontro che Guccione ebbe con Guttuso ha rappresentato indubbiamente il punto di svolta nella vita e nella sua carriera. L’artista siciliano si trasferì nel 1954 a Roma per studiare all’Accademia di Belle Arti. Qui incontra Guttuso di cui sarà assistente dal 1966 al 1969 per la cattedra di pittura. Sono anni di lavoro intenso per Guccione, ma anche di tanti riconoscimenti internazionali. A partire dagli anni Ottanta partecipa a numerose mostre in importanti istituzioni museali internazionali. La sua figura è strettamente legata al “gruppo di Scicli”, definizione coniata proprio da Guttuso nel corso di un’intervista rilasciata a Il Tempo nel 1981.

A seguito della sua morte avvenuta nel 2018, Sgarbi affermò: “Piero Guccione è stato senza dubbio, e occorre dirlo chiaro e forte, il più grande pittore degli ultimi 50 anni”, dichiara Sgarbi, “Dopo la morte di Fontana, Gnoli e Burri ha rappresentato la sintesi suprema di pittura figurativa e astratta. Nessuno ha rappresentato meglio di lui l’essenza e il turbamento dell’uomo alla fine dell’Universo di valori dell’Occidente”.

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