Massimo Rao

Il percorso artistico di Massimo Rao ha avuto sempre una componente onirica preminente che lo accomunava ad altri pittori di grande talento. Tra questi: Tommasi Ferroni, Clerici, Annigoni, Donizzetti e De Stefano. Sue caratteristiche sono l’invenzione mai scontata e sempre sicura, la tecnica superlativa coltivata sui maestri antichi. Ma anche la capacità intelligente di dare significato ai suoi quadri. Si tratta di peculiarità che Rao non ha mai perso.

Massimo Rao è stato disegnatore, pittore e incisore straordinario, pieno di fantasia e mai citazionista. La sua opera era radicata in stratificazioni culturali di grande tradizione: la Napoli di Bernardo Cavallino e Ribera, il manierismo toscano del Pontormo e il gusto nordico di Dürer, Van Eyck e Grünewald. A prima vista si direbbe che sopra ogni cosa prediliga il drappeggio: i suoi personaggi sono sempre immersi in panneggi ampi e gonfi avvolti a più riprese intorno al corpo e al capo. Nei suoi quadri appaiono maschere appese a un filo lune piene misteriose immerse in paesaggi solitari e scabri del nostro o di un altro pianeta…e poi la malinconia, un altro dei suoi tratti ricorrenti.

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