Giuseppe Migneco

Nato a Messina il 9 febbraio 1903, negli anni venti Giuseppe Migneco si trasferì a Milano, dove prese parte al movimento di Corrente e dove rimase fino alla morte, avvenuta fra il 27 e il 28 febbraio 1997. Su Migneco molto, e da parte di molti, è stato scritto. Critici di professione ma anche poeti e uomini di lettere, da Quasimodo a Sciascia, ne hanno a più riprese messa in luce la fondamentale vena espressionistica, sempre presente anche là dove il realismo a cui la sua pittura sembra ispirarsi si manifesta con i contorni più netti. Tale componente realistica della pittura di Migneco è stata ricondotta talora a un più ampio contesto storico, a una scelta di campo, culturale o, se vogliamo, schiettamente ideologica, che portava a identificare le ragioni del realismo con quelle dell’impegno e della denuncia sociale.  Lo stesso artista sembrò in qualche occasione avvalorare in parte questa tesi: con l’autoironia di cui era capace (come chiunque sia capace di autentica ironia), scrisse una volta a un amico, compagno di scelte insieme artistiche e politico-ideologiche nel senso di quello che veniva definito allora ‘realismo socialista’, rimproverandolo, in modo più o meno scherzoso, di riuscire molto meglio di lui a seguirne i dettami. 

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