Jara Marzulli

Jara Marzulli

dal 3 Dicembre 2017 al 7 Gennaio 2018
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Il mondo artistico moderno con le sue manifestazioni fiere, biennali, mostre, sembra da qualche anno avvertire una grande e drammatica assenza. Questi eventi pur nella loro diversità tendono a mettere in scena l’eutanasia della pittura trattata come genere residuale o simbolo di un passato da cancellare. 

L’entusiasmo e l’interesse che ho provato quando ho conosciuto le opere di Jara Marzulli sono la conferma che la pittura può ancora emozionare. I dipinti di Jara portano alla tradizione della nostra storia dell’arte: la conoscenza dell’anatomia, il colore, la luce, il tema mai banale, conducono al racconto costante di un dialogo interiore. La ricerca dedicata al ritratto e al nudo è lo specchio del suo talento è la difesa, tra le nuove generazioni di artisti, del valore della pittura come linguaggio ancorato alla tradizione della figurazione.

Il costante gioco tra verità e finzione  approda nei sensuali ritratti di modelle in cui il corpo ostenta il sesso ma dove il centro del dipinto è altrove in un dettaglio quasi nascosto: una mano un occhio, un fiore. I suoi dipinti danno la sensazione che la verità della percezione è messa in dubbio, prevale quasi sempre l’ambiguità dello sguardo. Quando incontri Jara e ci parli si ha quasi la convinzione che abbia intrapreso un corpo a corpo con la pittura: precisa , dolorosa, inquieta ma anche soave ed elegiaca, un costante confronto tra percezione e realtà dove non interessano i canoni della bellezza classica o che il soggetto sia uomo o donna, alto o basso, magro o grasso.

Le difficoltà dello studio del corpo le impone una disciplina ferrea un impegno costante e quotidiano che trova le sue radici nell’esercizio del disegno, l’analisi del segno è la base fondamentale per costruire il proprio vocabolario pittorico. L’estetica del corpo sembra espressa nei suoi colori usuali ma in realtà è costituita dall’esplosione di tutta la tavolozza pittorica: riuscire a rappresentarla è una sfida enorme, un gioco che non finiamo

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